sabato 5 marzo 2011

Maccarruna o' usu



Preparazione:
Per ottenere i maccheroni rigatimaccarruna o' usu, si stende l'impasto in uno strato sottile che poi viene tagliato in striscioline di circa 1 cm.  di larghezza. E' importante che lo spessore sia molto sottile. Queste striscioline vengono poi ulteriormente accorciate, per essere avvolte a una a una attorno allo stelo essiccato di una spiga di grano (detta usu, in dialetto siciliano, cioé fuso, in lingua italiana). La rigatura trasversale si ottiene facendo rotolare queste striscioline avvolte a distanze regolari lungo l'asse della spiga, sulla superficie di un caratteristico pettine da telaio che serviva per la tessitura casalinga delle stoffe.
Vi lascio immaginare  quanto tempo sia necessario per preparare una porzione di pasta rigata in questo modo per una intera famiglia. Basti considerare che in ogni ciclo di lavorazione per la rigatura è possibile produrre da sei a otto maccheroncini: in pratica una cucchiaiata.
Qual'è lo scopo di tutto questo lavoro? Perché non bastava buttare nell'acqua bollente dei tocchetti di pasta che cuocessero alla svelta? Il numero delle calorie non sarebbe certo cambiato. Un piatto di pasta preparato così sarebbe stato molto più economico in termini di tempo ma altrettanto nutriente.
Invece no. Alle madri e alle mogli che lo preparavano non bastava offrire un piatto di semola impastata con acqua e sale poi cotta in acqua bollente. Bisognava che il piatto fosse anche bello da guardare, che il palato si deliziasse a mangiare quella pasta, grazie alla consistenza ruvida dei maccheroni e alla loro capacità di trattenere il sugo. In una parola, all'interno di questa ricetta, oltre alla sapienza di generazioni che si è stratificata per sviluppare questa ricetta e per creare questa usanza, c'è un ingrediente straordinario e impagabilel'amore di chi l'ha preparata.

CHE DONNE...
ROBA D'ALTRI TEMPI !!!

Nessun commento:

Posta un commento